\paperw9000 \margr0\margl0 \plain \fs20 \sl240 \f1 \fs24 LÆatto politico pi∙ rilevante che accompagn≥ il compimento formale dellÆunificazione fu costituito dalle elezioni pantede
sche del 2 dicembre 1990: per la prima volta dal 1932 la popolazione di tutta la Germania tornava a votare per il parlamento di un unico stato tedesco. E contemporaneamente tornava a votare unitariamente la popolazione di Berlino, ora Land della Germania
unificata. La consultazione fu caratterizzata da un calo (6% circa rispetto al 1987) della partecipazione elettorale che indicava lÆesistenza di riserve nella popolazione di entrambe le parti del paese nei confronti delle modalitα con le quali era stata
realizzata lÆunificazione: allÆOvest il timore di compromettere con i costi dellÆunificazione il benessere raggiunto, allÆEst la sfiducia in una rapida ripresa dellÆeconomia e la paura di rimanere a lungo cittadini di seconda classe.\par
Dal punto di v
ista della composizione del nuovo Bundestag (pur nella difficoltα di fare raffronti con le situazioni ben diverse del passato) la CDU-CSU conservava la sua posizione di partito di maggioranza relativa (perdendo tuttavia un punto in percentuale) grazie al
la ripartizione equilibrata dei suoi voti nelle due aree ora unificate della Repubblica Federale. Avanzavano i liberali della FDP, grazie ai voti delle circoscrizioni orientali. Subiva viceversa una nuova sconfitta la SPD, che confermava in particolare l
o scarso consenso di cui godeva nella parte orientale. Venivano penalizzati (anche dal meccanismo elettorale) i Verdi della parte occidentale, che uscivano dal Bundestag dopo due legislature di feconda presenza parlamentare, mentre il meccanismo elettora
le favoriva lÆingresso in parlamento di modeste rappresentanze dellÆelettorato delle circoscrizioni orientali.\par
Nel gennaio 1991 Kohl fu dunque ufficialmente riconfermato alla guida di un gabinetto di venti membri (CDU-CSU e FDP), solo tre dei quali
provenivano dallÆex DDR: il moltiplicarsi di indagini sugli abusi di potere della Germania Orientale spinse infatti molti ex elementi della SED-PDS a rinunciare a un ruolo allÆinterno del governo.Al centro delle accuse era anche lÆex leader della DDR Hon
ecker: le indagini a suo carico furono per≥ pi∙ volte sospese a causa delle sue condizioni di salute, fino a consentirgli lÆespatrio in Cile (gennaio 1993), dove mor∞ nel luglio 1994. Proseguiva, nel contempo, il tentativo di integrazione economica fra l
e due Germanie: lÆassassinio del presidente della THA D.Rohwedder (aprile 1991), attribuito alla Rote Armee Fraktion (RAF, organizzazione terroristica attiva soprattutto negli anni Settanta) non arrest≥ lÆopera di privatizzazione delle imprese di Stato,
che fu proseguita dal suo successore B.Breuel. Le autoritα tedesche compivano intanto gli ultimi passi istituzionali verso la definizione del nuovo stato: il 20 giugno 1991, dopo accesa controversia, Berlino fu scelta come sede del governo e del parlamen
to della Germania unita (il trasferimento completo degli organi istituzionali era previsto per il 2000).\par
Si trattava ora di venire a confronto con le conseguenze economiche e sociali della riunificazione.Sul piano economico, a fronte di una ex BRD f
ortemente stabile, con punte record di occupazione, si incontrava una ex DDR con una produzione industriale arretrata dal punto di vista tecnologico, tassi altissimi di disoccupazione, e impegnata in un difficile passaggio a unÆeconomia di mercato. Nel 1
992, la ricostruzione economica in Germania Orientale richiedeva sempre il trasferimento di risorse dallÆOvest con spese di volta in volta maggiori; un quarto del bilancio federale era destinato ai nuovi LΣnder dellÆEst, con conseguente crescita del debi
to pubblico e inflazione: nellÆaprile-maggio 1992, unÆimponente serie di scioperi nel settore pubblico scosse il paese.\par
Pi∙ pesanti ancora dovevano rivelarsi i costi sul piano sociale. Il tentativo di risanamento delle istituzioni dellÆex DDR, che p
ort≥ allÆarresto di molti ex leader orientali; la difficile convivenza di due popolazioni ancora troppo diverse per storia e mentalitα; il sempre crescente numero di immigrati di varia provenienza, con la conseguente esplosione di violenza xenofoba da pa
rte di rinati gruppi neonazisti: tutte queste circostanze venivano a delineare un quadro sociale di difficile gestione. LÆincertezza della situazione si evidenzi≥ nei risultati delle elezioni nello Schleswig-Holstein e nel Baden-Wⁿrttenberg (5 aprile 199
2), dove emerse la sconfitta di SPD e CDU e la spettacolare affermazione dei partiti dellÆestrema destra. Frattanto, fin dal 1991, i conflitti nel Golfo, nellÆex Iugoslavia e pi∙ tardi in Somalia posero bruscamente il nuovo stato tedesco di fronte alle s
ue responsabilitα internazionali. Inizialmente, assorbita dai problemi interni, la Germania non poteva offrire che un impegno limitato (come nel caso della guerra del Golfo); il problema era inoltre complicato da una disposizione costituzionale che sembr
ava impedire lÆintervento della Bundeswehr (le forze armate federali) in paesi non appartenenti alla NATO.\par
Il precipitare degli eventi in Africa e nei Balcani rese urgente una revisione della questione, fortemente controversa: il Bundestag autorizz≥
la partecipazione al blocco navale contro Serbia e Montenegro (luglio 1992), lÆinvio di aerei in Bosnia (marzo 1993) e lÆadesione alla missione dellÆONU in Somalia (aprile 1993); nel luglio 1994, la Corte costituzionale dichiar≥ compatibile con il Grund
gesetz lÆimpegno militare al di fuori della NATO, purchΘ di volta in volta sottoposto allÆapprovazione del Bundestag.\par
Il ruolo della Germania unita nella politica di difesa europea si defin∞ inoltre quando, nel maggio 1992, lÆintesa franco-tedesca d
el 1988 culmin≥ nella creazione di un contingente difensivo comune, gli Eurocorps (operativo dal 1995).La NATO sent∞ minacciato il proprio ruolo in Europa, fino a che non fu stipulato un accordo (gennaio 1993) che stabiliva stretti legami tra gli Eurocor
ps e le forze del Patto atlantico. Il ruolo internazionale tedesco si evidenziava anche nel mantenimento dei rapporti con i paesi dellÆEuropa orientale e dellÆarea sovietica: giα nel settembre 1990 BDR e URSS avevano stipulato un trattato per la reciproc
a cooperazione; nel 1992 Germania e Russia si accordarono per la cancellazione dei rispettivi debiti e la tutela dellÆautonomia dei Tedeschi residenti nella regione del Volga.\par
Sul piano europeo, lÆimpegno allÆinterno della Comunitα culmin≥ con lÆade
sione al Trattato di Maastricht (1992) e dunque al progetto per lÆunione economica e monetaria europea; il programma suscitava tuttavia reazioni discordi fra i Tedeschi, alcuni dei quali temevano per il mantenimento della sovranitα nazionale o della stab
ilitα monetaria, destinata a piegarsi al sacrificio del forte marco in favore della moneta unica (che prenderα il nome di euro).\par
Nel corso del 1993 i problemi sociali ed economici si fecero sempre pi∙ pressanti. La drammatica esplosione, fra 1992 e
1994, del terrorismo neonazista (con gravi atti di brutalitα xenofoba e antisemita) port≥ a drastiche contromisure: molte organizzazioni di estrema destra furono messe fuori legge (novembre-dicembre 1992), vennero posti dei limiti alla concessione del di
ritto dÆasilo (maggio 1993) e, un anno dopo, furono inasprite le pene contro gli atti di violenza razzista. Non pi∙ confortante era la situazione economica: durante il 1993, la disoccupazione e il debito pubblico raggiunsero livelli che la BRD non vedeva
da decenni. Per fronteggiare la crisi economica mantenendosi competitive, tra il 1993 e 1994 le principali imprese, appoggiate anche dai sindacati, adottarono una politica di tagli alle spese, comprese quelle sul personale.\par
Si giunse cos∞ nel 1994
ad una generale ripresa economica; al termine dellÆanno la THA si scioglieva, dopo aver portato a termine il programma di privatizzazioni. La Germania era allora nelle condizioni di assolvere alle condizioni richieste per aderire allÆunione monetaria eur
